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Lettera di un Volontario.

 

Caro Primo,

ti scrivo da amico e compagno del viaggio che, come Volontari della Comunità Shalom, abbiamo fatto fin dall’inizio di questa straordinaria storia di bene e di Provvidenza, che nel 1986 ha avuto inizio con suor Rosalina e i suoi primi ragazzi. Ho nella mia mente tantissimi ricordi della tua presenza in Comunità: una presenza discreta, umile, rispettosa, garbata con tutti; esperta, professionale, capace, appassionata nell’operatività. Qualità, queste, che hanno fatto divenire nel tempo la tua presenza in Shalom un riferimento fondamentale, non solo per suor Rosalina, ma anche per gli operatori, i tanti Volontari e, soprattutto, per i tanti ragazzi e ragazze che ti hanno conosciuto e apprezzato in tutti questi anni.

Caro Primo,

fin da quando ho saputo della tua malattia ho pensato che Shalom non sarebbe stata più come prima, senza di te. Lasci un vuoto che peserà per tutti e che sarà difficile colmare. È solo nella prospettiva della Fede che riesco a immaginare che questo vuoto, seppur in forme altre da quelle conosciute e a noi note, potrà essere colmato. Così, infatti, è già avvenuto anche per i tanti Volontari e Volontarie che ti hanno preceduto in cielo e che, come hai fatto tu, hanno saputo donare il tempo della loro vita, affinché nelle giovani vite dei tanti ragazzi e ragazze che sono passati in Shalom ritornasse a scorrere la Vita. So che anche tu, come i tanti Volontari che da anni accompagnano il cammino di questa Comunità, sei entrato nel mistero di questa relazione: il dono gratuito di sé offerto a chi ha perso o fa fatica a ritrovare sé stesso, ha il potere di far rinascere la Vita. Quante volte abbiamo assistito a questo “miracolo”. Ragazzi e ragazze devastati dalla droga, svuotati di ogni desiderio perché nelle loro brevi vite hanno già sperimentato tutto, che nel corso del tempo, faticosamente, ritornano a sognare e sperare per sé e per i loro cari un futuro migliore lontano dalla droga; ragazzi e ragazze afflitti dalla sofferenza psichica, dal male di vivere, con sguardi persi nel vuoto, che nel corso del tempo ritornano pian piano a sentirsi vivi, capaci di autodeterminarsi e desiderosi di ritornare a vivere.

Caro Primo,

credo che la tua Fede e la tua finezza d’animo ti abbiano portato a vivere il dono del tuo tempo e della tua vita alla Shalom, nel ruolo di Volontario e Presidente, entro una prospettiva che ha trasformato la tua azione in una testimonianza di straordinaria bellezza. In te, infatti, la logica del dono si è via via raffinata, rendendoti capace di pensare al bene della Comunità nel mettere in ombra te stesso, come se avessi intuito da tempo che è solo la Forza del Bene che può cambiare il mondo. Penso, ad esempio, alle migliaia di fotografie che hai scattato, a testimonianza dei tanti momenti vissuti in Shalom: un fiume di volti, di scene di vita vera, di incontri, di testimonianze, di momenti di festa e di preghiera; fermi immagine straordinari di tante storie di vita che sono passate nella Comunità e che qui hanno ritrovato senso e scopo. Ma tu raramente sei ritratto o presente: non soltanto perché eri il fotografo, ma semplicemente perché anche in questo caso hai scelto di mettere a disposizione il tuo talento per la fotografia per dare visibilità al Bene. Di questa tua intenzionalità ne ho avuto prova quando, qualche tempo fa, mi capitò di vedere sul sito della Shalom un video che, in modo efficace, sintetizzava la nascita e lo sviluppo di questa Comunità nel corso del tempo. Mi ricordo che dopo aver visto il video mi accorsi che mancava un riferimento a te, alla tua straordinaria azione di Volontario e di Presidente. Allora chiesi a suor Rosalina chi fosse l’autore del filmato e lei mi riferì che eri tu. Attesi pertanto di incontrarti sia per congratularmi con te di questa tua bellissima iniziativa, ma anche per dirti che dal mio punto di vista sarebbe stato giusto che in quel video comparissi anche tu (è per me impossibile pensare alla storia di questa Comunità senza pensare anche al ruolo ricoperto dal suo Presidente). Non dimenticherò mai la tua reazione: prima di tutto mi chiedesti se mi fosse piaciuto il video, e io ti risposi che per me era bellissimo; successivamente mi facesti un sorriso, molto dolce, e mi rispondesti semplicemente con queste parole “grazie, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto, anche per me è molto bello”. Non aggiungesti altro, e io compresi il resto.    

Caro Primo,

a mio nome ea nome  dei tanti Volontari della Shalom, desidero ringraziarti per il dono straordinario dei tuoi tanti anni di Volontario per questa Comunità. Sono convinto che già da ora, in modo discreto e invisibile, stai continuando a sostenere il cammino di rinascita dei ragazzi e delle ragazze che sono in Shalom. Non ho dubbi che su questa Comunità il bene da te profuso continuerà a dare frutti.

Caro Primo,

ora riposa in pace nella terra dei Giusti!

 

Palazzolo sull’Oglio, 5 maggio 2023                                                          Angelo, un Volontario

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“Comunità di vita” che si occupa dal 1986 della riabilitazione e reinserimento sociale.